27 marzo 2011

24 stupri uditivi

“Ciao.” (secco, intonazione piatta)

“Il suo traffico è insufficiente per accedere al servizio”

 “Il cellulare da lei chiamato potrebbe essere spento o non raggiungibile, riprovi più tardi”

“Dobbiamo parlare” (in realtà sarà solo lui/lei a parlare)

“Non lo so, ti faccio sapere” (non me lo farà sapere)

“Come fanno a piacerti? Sono sempre i soliti tre accordi!”

“Mi serve entro lunedì” (ansia)

“Da cosa vuole iniziare?” (doppia ansia)

“Tranquilla, con lui prendono tutti 30!” (farò presto a smentirti)

“Dovete studiare la parte da pagina 5 a 469” (le pagine del libro sono in tutto 470)

“Scusa, è che sono stato impegnato con lo studio in questi giorni” 

“Scusa, è che ho avuto problemi con i miei in questi giorni” 

“Scusa, è che sono stato fuori città in questi giorni”

“Hai preso qualche chilo, eh?”

“Tu parli poco!” (perché sei poco interessante)

“Tu mangi poco!” (perché cucini di merda)

“Io sono al ripasso, tu a che punto sei?” (estinguiti, ora.)

“Come, non lo hai letto/ascoltato/visto?!” (Dare per scontato che se si è letto/ascoltato/visto qualcosa, allora deve necessariamente averlo fatto tutto il resto del pianeta)

“Tu non puoi giudicare perché non sei esperta di musica quanto me!” (Coglione standard in qualsiasi discussione sulla musica)

“Erano meglio prima” (Coglione standard in relazione a qualsiasi gruppo del pianeta)

“Animal Farm è un libro stupido”

“Coelho è il miglior scrittore di questo secolo” 

“No, io sono apolitica/ la politica non mi interessa/ destra e sinistra fanno entrambe schifo” (e qualunque altra stronzata qualunquista)

“A lavorare!” 

NB anche queste frasi sono state tutte realmente pronunciate in mia presenza

Ora, come al solito, a voi la parola.
Marzia

26 marzo 2011

22 lusinghe uditive

“Mettetevi comodi, il film sta per iniziare”

“Abbiamo finito signorina, le va bene 26?”

“Mi accompagni a fare merenda?”

“Scegli tu la musica”

“Per il fine settimana previsto sole su tutta la Toscana”

“Andiamo in stazione e prendiamo il primo treno, per qualsiasi destinazione!”

“Domani pomeriggio shopping”

“Mi piacciono le tue ciglia”

“Un bassotto? Ok, se ne può parlare”

“Per domani le lezioni sono sospese”

“Matricola 5070397: idonea”

“Ma no, tu sei molto più carina!”

“Andiamo a Berlino questa estate?”

“Non mi interessa andare d’accordo: mi interessa andare, d’accordo?”

“Va tutto bene, non sono arrabbiata”

“Noi avremmo pensato di andare ad Istanbul per Pasqua, che ne dici?”

“Prepariamo una torta!”

“Ti ho versato la mensilità sul conto corrente”

“Fatti un regalo”

“Quando succederà ci penseremo”

“Sei una nana maledetta”

"Vi faccio i pici cacio e pepe!" (aggiunta dopo ieri sera)

NB tutte le frasi riportate sono state realmente pronunciate in mia presenza.

Ora voglio sentire le vostre però.
Marzia


19 marzo 2011

Lettera dal fronte di liberalizzazione delle porte dei bus

Perchè Firenze non è anarchica come Milano? Qui la gente sale sul bus dalla porta in mezzo e scende da quelle davanti e dietro, grossi uomini vestiti da coniglio si aggirano per la città, gli indiani distribuiscono volantini con su scritto "Ti sto cercando", firmati "Dio".
Questo pomeriggio sono andata in giro con un irlandese alto all'incirca 15 metri e Berta (che non fila, e non è neanche una donna a dirla tutta): l'irlandese ha declamato filastrocche della Melevisione mentre io mi iniettavo del cioccolato fuso in vena.
Roberta (non Berta) stringe un enorme dizionario tra le mani e dice di avere il potere, mentre mi legge concetti di filosofia giuridica di cui non voglio sapere nulla almeno fino a giugno. Mi ha anche procurato un girasole, così la gente inizierà a prendermi sul serio quando dico che andrò ad un appuntamento con un girasole nel taschino, anche se è un girasole finto (beh, quelli veri costano troppo!).
Vi scrivo da Milano nord fradicia di pioggia.
Spero che Dio non vi trovi, cercate di nascondervi bene.
Tanti biscotti a tutti voi!
Marzia
P.S. oggi ho saggiato uno slang milanese sorprendente