25 ottobre 2011

Il titolo non è una cosa utile


Oggi ho avuto modo di pensare a quante cose di dubbia utilità esistano al mondo e, in generale, a tutte quelle mirabolanti invenzioni che non mi hanno migliorato la vita.

Per curiosità ho anche chiesto un po’ in giro, tra i miei amici, quali fossero a loro parere gli oggetti più meritevoli di estinguersi per manifesta inservibilità.

Questo è ciò che ne è uscito fuori.

Il piegaciglia
Perchè? Perché non piega le dannate ciglia! O usi il mascara o te le tieni come sono.

Lo shampoo anticalcare
Perché? La sola idea che ci sia bisogno di un anticalcare per capelli inquieta. Ma che acqua devi avere per farti incrostare i capelli? Dai un’occhiata ai tubi cristo, c’è qualcosa che non va!

Il supporto dell’asse da stiro per stirare le maniche
Perché? A quanto pare le maniche si stirano benissimo anche senza. Dico “a quanto pare” perché non mi trovo faccia a faccia con un asse da stiro da tempi immemorabili: sono troppo bohemien per stirarmi i vestiti.

I nani da giardino
Perché? "Sono kitsch e oggettivamente brutti". Ciononostante posseggo ormai da anni un nano da giardino che funge magnificamente da fermaporta e da compagno di viaggio (è una lunga storia), quindi non condivido appieno questo punto.

L’IPad
Perché? Non è un computer, non è un palmare, non è un telefono, non è un lettore mp3, non è un sottopentola: “sa soltanto quello che non è” (cit). Le uniche da cui l’ho visto usare finora sono le fighette della prima fila in università, quelle con gli occhiali grossi e il borsone Louis Vuitton.

Le bottigliette con l’erogatore a spruzzo
Perché? Intanto rischio di morire affogata ogni volta che ne uso una e poi lo spruzzo è troppo flebile per placare la sete in tempi ragionevoli.

Gli stivali estivi e le scarpe invernali aperte
Perché? Sono due tipi di calzature concepiti per una stagione immaginaria che non rientra tra le quattro di uso comune. Non importa che gli stivali siano traforati, di nappina, di finta pelle o foglie di banano: se me li metto ad agosto il mio piede sguazza nel sudore!  Le scarpe invernali spuntate poi sono ancora peggio: ti pare che il mio alluce abbia tanta voglia di fare capolino, a gennaio? No! Vuole starsene al caldo in un antiestetico calzettone di lana a strisce viola! Oh.

Gli anelli
Perché? Cito testualmente: “…a
meno che non ti rendano invisibile/invincibile, sono inutili trappole per le dita”

Il pelapatate
Perché? Non è dato sapere, è stata una risposta secca. Mah! 


Per ora l’elenco si conclude qui, lascio a voi la parola per estenderlo: qual è il vostro oggetto inutile?


16 ottobre 2011

La decadenza


Andare via tre giorni e poi scoprire che la carta igienica è finita e le gocciole anche.  

Un vago senso di smarrimento, un triste pacchetto di fazzolettini appoggiati sul termosifone accanto al wc.

Questa casa è un impero di 103 metri quadri alla fine della sua decadenza.

Dormo tutto il pomeriggio, mi alzo mezza rincoglionita alle 17.30 e provo a farmi una cioccolata calda col ciobar.
La assaggio: sa di carbone. Il pentolino è tutto bruciacchiato e neanche me ne ero accorta.
Addio pentolino, te ne sei andato con onore: vittima innocente di una proprietaria indegna.

Mi rassegno a dover controllare le e-mail, operazione che mi mette sempre un po’ di ansia, soprattutto quando le ho ignorate per qualche giorno.
Ho ragione ad averne: un messaggio secco del 13 ottobre mi intima di consegnare un pezzo per lunedì.

Lunedì. Domani. 

In condizioni psico-fisiche non migliori dalla dipartita del pentolino mi metto a lavoro.

Scrivo il pezzo. È troppo lungo. Taglio. È ancora troppo lungo. Seziono, accorcio, restringo, strizzo, accartoccio e ci salto sopra.
Il pezzo è pronto.

Sono le 22.00 e il mio stomaco mi avverte di non aver ricevuto altre visite dopo i due sofficini delle 12.40.

Vado in cucina e trovo le mie coinquiline a sgranocchiare patatine.

“Cosa avete mangiato?”
“Queste” indicando il sacco aperto sul tavolo
“E cos’altro c’è da mangiare?”
“Forse è rimasta una sottiletta, prova un po’ a vedere”

È bello tornare a casa.





9 ottobre 2011

Brividi


Se mi lasciassi andare all’immaginazione penserei di vivere in una soffitta moscovita. 

Firenze ha smesso di assomigliare ad un pozzo infernale, ergo inizia a fare frescolino, ma la mia naturale propensione al dramma mi ha spinto ad adottare soluzioni drastiche.

Enorme maglione (rubato tempo or sono a mio padre) sempre addosso quando sono in casa, colazione con latte bollente e biscotti (amati, immancabili biscotti!), pranzo con tortellini in brodo e merenda con cioccolata calda o tè.
Nella stanza è in azione la stufetta aliena, che, ora che ci penso, compie un anno di vita! (Fate subito gli auguri alla stufetta aliena).

Il copriletto è stato sostituito dal mega piumone ikea  (roba che potrei dormire nuda con due gocce di Chanel sul collo, da quanto è caldo), dai cassetti sono scomparse le magliette per fare spazio ai maglioni mentre nell’armadio si sono materializzati vari vestitini di lana.

Ho esagerato, lo so.

Novità importante nella sezione arredamento! 

Adesso ho in camera questa meraviglia qua:


"Orribile."
(Il Corriere della sera)

"Il peggior elemento d'arredo mai concepito"
(La Repubblica)

"Neanche Vanna Marchi sarebbe riuscita a vendermelo"
(La Stampa)

"Buttalo"
(Mia madre)

Per chi se lo stesse chiedendo, è un pouf. A forma di ragno gigante.
Se siete stati all'ikea ultimamente, forse lo avete notato nella zona camerette.
Lo so che avevo promesso di non fare più acquisti idioti però... è un pouf a forma di ragno, diamine!
La sua è una storia travagliata: intanto ci ho messo 20 minuti a copiare il codice prodotto perchè una bambina continuava a buttarsi su quello in esposizione.
Poi due giorni per capire come cavolo si gonfiasse la capsula interna.

"Potremmo usare l'aspirapolvere!"
"Ma l'aspirapolvere aspira, non soffia!"

"Pompa della bicicletta?"

"Oh, prova a chiedere al garage qui sotto, avranno qualche attrezzo per gonfiare gli pneumatici!"

E alla fine, sbirciando il sito dell'ikea, è giunta l'illuminazione: si gonfia con il phon!
Beh, adesso è qui che ballonzola e mi riempie d'orgoglio.




4 ottobre 2011

Oggi è un giorno balordo (ieri pure)


Ho perso il cd di Yann Tiersen.
Quanti altri orribili avvenimenti dovranno straziare i miei giorni?

Ieri vado a consegnare l’iscrizione al nuovo anno di corso e mi spediscono dall’altra parte della città…
 “Signorina, la domanda la deve consegnare in segreteria, in via della Cittadella”

Ma dove cazzo sta via della Cittadella?! E perché la segreteria di Giurisprudenza non è al polo di Giurisprudenza poi?
Mistero.

Con i libri non mi va meglio.
“No guardi, i manuali che mi ha chiesto non sono disponibili, li stanno aggiornando, dovrebbero uscire a novembre”

E fino ad allora io che faccio? Mi iscrivo a un corso di uncinetto?

Meanwhile, in Soviet Russia…

La lavatrice inizia a perdere acqua, aggiungendosi gioiosamente a forno e citofono già rotti da tempi immemorabili.
Dulcis in fundo, rientrando a casa oggi ho incontrato la Guercia, quel mostro orribile che è la tizia dell’appartamento sotto il mio. L’ho anche salutata sorridendo, quella bagascia, e lei per tutta risposta mi ha guardata male.
Becera vecchia Guercia, inizierò a sbattere la tovaglia sopra il tuo balcone!

Questo post è davvero volgare e pieno di odio.
Lo concluderò con un ricordo del mio cd perduto.