Lo vogliamo un incipit anziano? Lo vogliamo.
Eeeeh siamo qui. Qui, proprio qui, qui in Calabria.
Avete presente quelle storie sul clima mediterraneo? Tutte stronzate, sembra di stare a Cime Tempestose. Lo testimoniano gli ombrelli di mia nonna vicino al portone di casa: tutti molto graziosi e tutti rotti
(parlare del tempo e della nonna accentua la natura anziana dell’incipit).
Aggiungo qualche dettaglio irrilevante che vi faccia percepire l’aria di casa: sono nella mia cameretta, nella mia cameretta ci sono dei peluche e il Signor Coniglio, il Signor Coniglio ci tiene a farvi i migliori auguri per le festività, indosso uno smalto color malva e del burro cacao, questo computer è straordinariamente tardo e il mouse professa l’anarchia.
Faccio cose, vedo gente (morta).
Credo valga la pena, a questo punto, di inserire un elenco non strettamente legato alla narrazione (inesistente).
Cose che ti possono capitare tornando in Calabria:
- Andare al supermercato e notare che, dal tuo metro e sessanta scarso, superi in altezza la maggior parte degli uomini presenti.
- Chiedere al bar una brioche e ottenere una brioche da gelato. In realtà tu intendevi un cornetto, ma due anni di residenza a Firenze ti hanno insegnato che se vuoi una cosa a forma di cornetto devi chiedere una brioche. Qui devi superare il gap linguistico e re imparare a dire “cornetto”.
- Incontrare per strada una vecchia fiamma e trovarti improvvisamente molto interessata alle vetrine (“vecchia fiamma” è un termine anziano).
- Essere fissata dalla gente, in modo insistente e senza alcuna apparente ragione.
- Vedere maldestri parcheggiatori di suv trasformare una strada a doppio senso in una a senso unico alternato e tuttavia riscontrare negli altri guidatori la più completa tranquillità.
È un elenco suscettibile di modifiche ed aggiornamenti.
Vi lascio con una canzone che mi sa di casa.