20 maggio 2012

Senzatitolo

Qui giace Marzia, dignitosamente compita, con un barattolo di gelato nella mano sinistra e un cucchiaino nella destra. 

Qui giace Marzia che se ne fotte del mondo: di fronte a sé uno scatolone polveroso, pieno fino all’orlo di volumi tutti ugualmente rilegati in verde. 

[Mentre scrivo la banda passa per la terza volta sotto la mia finestra e dietro signore un po’ grassocce, tutte con la stessa acconciatura.]

Indossati i guanti in lattice per evitare sfoghi allergici, prende i libri uno per uno, ne legge i titoli e a volte una o due frasi pescate a caso, poi li divide tra il mucchio de “li tengo e ho intenzione di leggerli” e “non li leggerò mai, magari vanno in donazione”.
La porta del terrazzo inizia a sbattere e il vento porta l’odore del mare e dell’erba secca.

[Sono scappata di nuovo da Firenze. La amo, ma certe volte ci fa bene la distanza, come a tutte le coppie.]

Il cielo è grigio e così l’acqua, ma l’aria è molto calda. Sulla spiaggia non si vede nessuno per centinaia di metri, solo in lontananza un paio di ombrelloni e bambini armati di canne da pesca.
Le formiche insistono a volerle salire sui piedi: “ma una volta salite, che dovete fa’?”.

[A proposito di coppie: secondo voi è possibile che facendone parte si diventi più stupidi? Perché la mia impressione è quella. L’amore narcotizza i neuroni?]

Per le scale le ciabatte fanno troppo rumore, pestano forte su ogni gradino; tutto brilla, ma puzza di candeggina. Dal palazzo di fronte arriva musica (“I’m on a plane, i can’t complain!”), per il resto il villaggio è silenzioso e le finestre delle villette quasi tutte sbarrate.

[Sono stata alla nuova casa al mare, dove il vecchio proprietario ha lasciato molti suoi libri per me, soprattutto classici russi, da cui la mia somma gioia. Avrò una stanza dalle pareti blu e un terrazzino che guarda al Tirreno. So cool.]

Qui giace Marzia, che ha lasciato scivolare la domenica via, e domani andrà in comune a farsi rinnovare la carta d’identità e a fare un po’ compagnia all’unico impiegato, in maniche di camicia, sempre solo con il suo ventilatore. 

[Ci scommetto che, quando non c’è nessuno, cioè la maggior parte del tempo, ci parla dentro per far la voce da robot.]





8 maggio 2012

I calessi non meritano la tua attenzione


Premessa: io domani mi sveglio presto e vado in biblioteca, lo giuro.

Come va la vita, gente?
Anche voi  guardate film in cui i personaggi dicono cose come “a modino” e “bada bene”?
E fate finta di andare a correre, ma poi vi fermate perché avete visto un airone nel laghetto?

Ecco un altro di quei post senza capo né coda.

Ci sono delle cose importanti da dire: prima di tutto che leggo sempre i vostri blog. Se non commento spesso è solo perché ho il culo pesante peggio dei cavalieri di Acquaneve.

Poi che sono venuti alla luce due nuovi spazi di pensiero, da queste parti (lessico rassicurante, vagamente cattolico).

Il primo è del mio buon amico Matteo, che sotto mia pressante, instancabile richiesta, ha finalmente aperto il suo blog, Il covo del Ninjegnere. Per ora è ancora nella fase smanettona con Blogger, ma essendo un ingegnere non dovrebbe protrarsi troppo a lungo (la mia è durata mesi e dio solo sa quanto mi ci è voluto per cambiare lo sfondo, ma ho evidenti limiti da quel punto di vista, oramai è risaputo).
Mi raccomando, passate a trovarlo!

Il secondo, anch’esso in divenire, è quello di Karma, la mia amata. Si chiama STRAGI, è dedicato al cinema e a derivazioni varie ed eventuali.

Vi lascio con un suo decalogo che voglio diventi patrimonio dell’umanità, anche perché capiate che razza di donna stupenda è.

Elenco di insegnamenti e consigli utili:
1) Mai sottovalutare le conseguenze dell'amore
1.1) Nel caso in cui non fosse amore allora era un calesse
1.2) I calessi non meritano la tua attenzione a meno che non ti stiano per calpestare
1.3) Se stanno per calpestarti svegliati, a Firenze non ci sono calessi a piede libero
2) Nessuno ama davvero
2.1) Chi ha detto ciò è un idiota
2.2) Tutti vogliono bene pochi amano
2.3) Chi ama è superiore agli altri
2.4) Chi ama è capace di soffrire, chi vuol bene no.
3) "Io ho passato tutta la vita a fianco a te,so chi sei"
3.1) Disse il bue all'asino che, da bravo asino, si mise a fare la pipì a gambe aperte.
3.2) Meglio mettere sempre le mani avanti, non si conosce quasi mai nessuno davvero, nonostante ciò che pensa il bue, ma lui è un presuntuoso,si sa.
4)"Se la fai vedè una volta, l'hai fatta vedè e tutti te vonno" saggezza popolare romana,non pertinente,ma almagamata bene. (Per esempi vedi Belen Rodriguez)
5) Le persone ti amano senza sapere perchè generalmente.
5.1) Quelli che si fanno domande, o creano piani meschini, non sanno manco dove sta di casa l'amore.
6) In ogni caso nessun rimorso.6.1) Il rimorso uccide, le ferite si rimarginano.




1 maggio 2012

Questo continuo distogliere altrove lo sguardo


La mia giornata è incominciata da circa tre ore e mezza (approssimazione riferita all’orario in cui ho iniziato a scrivere, dio solo sa quando pubblico). Ho difficoltà a capire chi sono e dove mi trovo.
Ricordo che alle 7.00 ho perso l’autobus in stazione e ho aspettato venti minuti nell’aria umida, con le punte delle scarpe bagnate e i capelli arruffati.
Ricordo anche la pioggia sul piazzale degli Uffizi, mentre ce ne stavamo sotto i portici all’asciutto, accanto agli ubriachi, e Machiavelli ci guardava scettico, come a dire “ma che cazzo state a fa’ qui alle 4.00 e pure sobri?”.

Ho tentato di disegnarmi dei baffi sul dito, per fare quella cosa carina che poi metti il dito sotto il naso e ci sono dei baffetti, ma non mi è riuscito.

Vi capita mai che una serata teoricamente architettata per lo spasso inconsapevole vi portasse alle più complicate riflessioni? Pippe mentali, su qualsiasi cosa.

“Prendi me, ad esempio…” (cit.)

Ho pensato a quanto sia sempre meglio aspettarsi il minimo, non abbassare mai la guardia e non concedersi mai completamente. Secondo voi le persone ci amano di più per quello che non diamo?