Oggi scrivo dal treno. Vorrei essere una di quelle persone
creative e previdenti che portano con se, ovunque vadano, un taccuino, ma
purtroppo non lo sono, perciò dovrò accontentarmi della ben meno intellettuale
sezione “note” del mio cellulare.
Per la precisione mi trovo su un regionale veloce (non è davvero veloce, fa solo meno fermate, ma non ditelo a quelli delle ferrovie che si offendono) per Pisa. Non siamo ancora partiti. Il treno si sta riempiendo lentamente: gli unici soggetti interessanti nel mio vagone sono una spagnola un po’ tocca che parla da sola e una coppia di anziani, apparentemente emiliani, con il lui che è uno di quei tipi che portano gli occhiali in equilibrio sulla punta del naso e la faccia un po’ antipatica.
La spagnola inizia a lanciarmi sguardi incuriositi constatando quanto ci metto a scrivere ciò che lei crede sia un sms.
Ok, rombo di motori, forse si decolla …
Aspetto che dal finestrino si cominci a vedere la campagna, è la cosa che più amo dei viaggi in treno. Non so come, mi è tornato in mente l’amor cortese come lo studiavo al liceo: il sentimento per una persona che non diviene mai concreto, un desiderio che acquista senso e valore solo se mai realizzato. A sedici anni pensavo fosse una stronzata. Oggi lo stesso.
Siamo fermi a Pisa centrale: la spagnola è appena scesa dal treno e con lei il sosia esatto del cantante rosso dei Kings Of Convenience.
Chissà quanta memoria ha per le note questo coso … (il cellulare, non il cantante ndr)
Sempre in ambito musicale, guardando l’mp3 ho letto “Se tele votando” invece che “Se telefonando”, ora sono convinta che questo entusiasmo collettivo per Sanremo mi stia bruciando il cervello. Il treno riparte, si prosegue in direzione aeroporto.
La prevedibilità delle scritte “Livorno merda” sui muri della stazione.
Cambio di mezzo, ora sono su un aereo. Crisi generale degli steward per trovare posto ai bagagli a mano (una volta scrissi qual è l’idea di “bagaglio a mano” per il passeggero medio, da cui si capisce il perché della crisi).
In cabina si sentono annunci di questo tipo: “vi preghiamo di non occultare i vostri bagagli con giacche e giacchette. Se non riuscite a mettere i vostri bagagli nelle cappelliere e nemmeno sotto il sedile, allora …” (Ora dice una cosa brutta, ora dice una cosa brutta, dov’è che li dobbiamo mettere ‘sti bagagli?)
“… portateli qui davanti”
(Gli steward studiano anni per farsi scappare certe occasioni di sfoggiare volgarità gratuita).
Epilogo: atterrata a Lamezia sono stata prelevata dai miei e trasferita in pizzeria. Quando sono in una pizzeria calabrese comprendo come i Fiorentini abbiano un’idea molto vaga di come si faccia una pizza.
Per la precisione mi trovo su un regionale veloce (non è davvero veloce, fa solo meno fermate, ma non ditelo a quelli delle ferrovie che si offendono) per Pisa. Non siamo ancora partiti. Il treno si sta riempiendo lentamente: gli unici soggetti interessanti nel mio vagone sono una spagnola un po’ tocca che parla da sola e una coppia di anziani, apparentemente emiliani, con il lui che è uno di quei tipi che portano gli occhiali in equilibrio sulla punta del naso e la faccia un po’ antipatica.
La spagnola inizia a lanciarmi sguardi incuriositi constatando quanto ci metto a scrivere ciò che lei crede sia un sms.
Ok, rombo di motori, forse si decolla …
Aspetto che dal finestrino si cominci a vedere la campagna, è la cosa che più amo dei viaggi in treno. Non so come, mi è tornato in mente l’amor cortese come lo studiavo al liceo: il sentimento per una persona che non diviene mai concreto, un desiderio che acquista senso e valore solo se mai realizzato. A sedici anni pensavo fosse una stronzata. Oggi lo stesso.
Siamo fermi a Pisa centrale: la spagnola è appena scesa dal treno e con lei il sosia esatto del cantante rosso dei Kings Of Convenience.
Chissà quanta memoria ha per le note questo coso … (il cellulare, non il cantante ndr)
Sempre in ambito musicale, guardando l’mp3 ho letto “Se tele votando” invece che “Se telefonando”, ora sono convinta che questo entusiasmo collettivo per Sanremo mi stia bruciando il cervello. Il treno riparte, si prosegue in direzione aeroporto.
La prevedibilità delle scritte “Livorno merda” sui muri della stazione.
Cambio di mezzo, ora sono su un aereo. Crisi generale degli steward per trovare posto ai bagagli a mano (una volta scrissi qual è l’idea di “bagaglio a mano” per il passeggero medio, da cui si capisce il perché della crisi).
In cabina si sentono annunci di questo tipo: “vi preghiamo di non occultare i vostri bagagli con giacche e giacchette. Se non riuscite a mettere i vostri bagagli nelle cappelliere e nemmeno sotto il sedile, allora …” (Ora dice una cosa brutta, ora dice una cosa brutta, dov’è che li dobbiamo mettere ‘sti bagagli?)
“… portateli qui davanti”
(Gli steward studiano anni per farsi scappare certe occasioni di sfoggiare volgarità gratuita).
Epilogo: atterrata a Lamezia sono stata prelevata dai miei e trasferita in pizzeria. Quando sono in una pizzeria calabrese comprendo come i Fiorentini abbiano un’idea molto vaga di come si faccia una pizza.
Thumbs up per la pizza al sud. Se mai un giorno decidessi di tornare a fare le vacanze a cittàlaggiù sarà solamente per andare in pizzeria.
RispondiEliminaSe mai un giorno deciderai di fare le vacanze a cittàquaggiù ti faccio fare un tour di pizzerie
EliminaMa come, non hai un ultra smartphone super mega deluxe che ti permette di scrivere direttamente sul tuo blog grazie alla rete 3G? Mi scadi così?
RispondiEliminaComunque, beata te, io ieri andando in treno a Turate (Uno dei più forti capisaldi della lega per eccellenza) ho beccato la peggio gente in treno.
Fra due ragazze "con la scorcia", come si dice da noi, che a sentire i discorsi ti si rizzavano i capelli e ti veniva voglia di farti il segno della croce nonostante la scarsa religiosità, fra 3 ragazzini di 16-17anni ancora più tamarri che non facevano altro che importunarle, forti del fatto che si sentivano dei piccoli boss e che le tipe bene o male ci stavano, fra la solita coppia di sciuri che discuteva delle tende da mettere in salotto, fra il tipo davanti a me con le gambe lunge millemila metri che mi impediva di assumere una posizione umana nonostante la mia taglia mignon che frattanto parlava al telefono con una voce dal volume più alto di quello dei concerti dei Manowar... c'era da star male!
Se non a altro la sera ho mangiato come un maiale e bevuto peggio! Ma me lo meritavo, che cacchio!
P.s. Bello il nuovo logo a biscottino!
P.P.s. Salutami la terronia!
Ma guarda, ai cellulari richiedo il minimo indispensabile, ora semplicemente rimedierò un taccuino. Anzi, mi sa che ce l'ho già, un regalo non ancora ben sfruttato.
EliminaMi dispiace per i tuoi spiacevoli incontri! Io di solito la gente brutta e cattiva la incontro in aereo, se non fosse lento e costoso andrei ovunque in treno, mi piace proprio tanto! Terzani aveva scritto qualcosa di interessante sui viaggi in treno, del tipo che ti fanno percepire sul serio l'essenza del viaggio, il passaggio da un luogo all'altro, mentre con l'aereo c'è un trasferimento asettico, ti perdi tutto il percorso. Eeeh il caro Tiziano!
PS grazie!
PPS ti saluta anche lei!
Ti invidio, io da qualche anno se leggo o scrivo sui mezzi di locomozione mi viene la nausea. :(
RispondiEliminaQuando mi capita di andare a Roma ne vedo di personaggi, anche perché il viaggio è lungo e c'è tempo, dura quasi 4 ore, per poco più di 200KM!! È il treno veloce, si chiama FRECCIA!
Qualcuno ha detto che le frecce sono eurostar con l'adesivo rosso sopra, io gli credo
EliminaEheh, magari la Freccia di qui fosse almeno un Eurostar, in realtà è questa: http://www.hrohrer.ch/railways/pictures/27/27219.jpg
EliminaAhahah!
Però è romantico viaggiarci, vuoi provare?
Molto! Se non hai fretta di arrivare da qualche parte, certo
Eliminache grande invenzione il treno. Forte 'sta storia di scrivere le note sul cellulare. Simpatica la spagnola pazza. Gli steward nascondono qualche verità sul destino del mondo. Le pizzerie calabresi sembrano interessanti, dovrò andarci un giorno.
RispondiEliminaSiete tutti dei pizzamaniaci però!
EliminaNon ti conosco ma ti ci vedo (ok alla spagnola pazza je faccio un baffo...anzi 'na pippa..eccheccazzo mica me le lascio scappare come gli steward)
RispondiEliminaHahaha fai bene! Ma fammi capire, anche tu parli da solo sui treni?
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