7 giugno 2011

L’aria tormentata degli adolescenti che fumano ai concerti


Si dondolano come in trance, quattordicenni col fisico da cicogna. Non è musica da dondolio quella che stiamo ascoltando, in realtà, e io, seduta a gambe incrociate nel bel mezzo di piazza Santa Croce, ho già quasi perso l’udito.

Suonano i Bud Spencer Blues Explosion, in apertura al concerto dei Verdena. Continua il mio sperimentalismo: vado a sentire un gruppo di cui conoscerò sì e no tre canzoni, invogliata dall’entusiasmo con cui lo sostengono quasi tutti i miei amici e dal prezzo democratico del biglietto (non dirò “più dal secondo”, perché non sarebbe carino farlo).

La pioggia, che imperversa ormai da tre giorni, ha graziato la serata (tra gli amici che ascoltano i Verdena annovero anche Dio), per la gioia degli indiegeni e dei fan immigrati. Ora invece ha ripreso: c’è una specie di tormenta come non ne vedevo dalle puntate invernali di Heidi, vuoi vedere che ci ritroviamo a ravanare nel fango come nei mitici ’60? 

Ad ogni modo, bel concerto, anche se piuttosto breve. Mi ha colpito soprattutto l’espansività di questi artisti:

“Ciao, noi siamo i Verdena.” 

Silenzio per tre o quattro canzoni, grosso applauso alla quarta canzone (non so quale fosse, non era tra le tre che conosco)

“Grazie.”

Silenzio fino alla fine del concerto

“Grazie per essere venuti, grazie, ciao.”

Evviva la logorrea!

Nota speciale di merito per il kebab di fine concerto, ingurgitato durante la romantica passeggiata lungo l’Arno che ha portato me e Elena (se scrivo di serate alternative, date per scontata la sua presenza) alla sua nuova dimora, aka “La Tana”.

Da pochi giorni, infatti, l’altissima e biondissima gnocca tirolese vive per conto suo in un delizioso bilocale Oltrarno, dalle parti del giardino Torrigiani (ossia il posto strafigo in cui voglio si tenga il mio ricevimento di nozze, ma di questo parlerò un’altra volta), con tanto di armadio in stile Narnia e armature medievali a caso appese alle pareti. Un luogo assurdo!

Sapete cos’altro è assurdo? Che la gente normale, quella fortunata almeno, di solito trova a terra dei soldi, mentre io ci trovo due francobolli per posta prioritaria. Che cosa vorrà dire? 

Beh, al momento non so bene cosa farmene, magari bandirò un concorso per ricevere una cartolina di me che faccio il mio solito sorriso da giapponese davanti alla Signoria, per dire…



3 commenti:

  1. ma i francobolli sono molto meglio dei soldi, stiamo scherzando? concerto+kebab+passeggiata non ha prezzo, per tutto il resto ci sono i francobolli
    cambiando discorso.. credo che la risolutezza dei verdena sia direttamente proporzionale al prezzo del biglietto

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  2. C'ero anche io al concerto graziato dalla pioggia, incredibilmente.
    Ammetto che ero lì più per i Bud che per i Verdena (di cui anche io conosco 3-4 canzoni) e la fine mi ha lasciata di stucco. "Bona!" e nessuno che credeva che fosse finito davvero, per convincerci siamo rimasti lì a guardare per un po' smontare il palco :S

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  3. @Vincent: non ci avevo pensato, ma in effetti la motivazione deve essere quella, sembravano parecchio scoglionati! Forse anche perchè gli hanno fatto fare il live più breve della storia... Bah, chiederò a chi è andato ad un eventuale concerto più costoso se fossero più chiacchieroni e sorridenti.

    @Redsheen: uhuh c'eri anche tu a fissare il palco con disappunto! Che bello! xD Comunque non conoscevo i Bud, ma li ho apprezzati molto

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