31 gennaio 2012

Il divano lett(o)erario

Ecco una rubrica di cui non si sa se ci sarà un seguito, ma fintanto che in questa casa c’è un divano la possibilità non è da escludere.

Lo scopo è narrare le mirabolanti avventure di Marzia sul divano: il sofà come luogo di incontro e riflessione, soprattutto  perché sta all’ingresso (non c’era altro posto in cui metterlo) e quindi “domina” la situazione casalinga.

Ora inserirò una foto di un divano e di un ingresso che non sono i miei (immagine a solo scopo illustrativo, come per le pizze surgelate e i sofficini che sorridono).




Mi armo di plaid e libro e plano sul divano.
Le coinquiline sono in cucina e dalla porta mezzo aperta arrivano le battute di un qualche film con Ben Stiller (dio, quanto odio Ben Stiller).
Inizio a leggere, ma Bernardo Soares non fa in tempo a spiegare come si senta uguale alle vie del quartiere dell’Alfandega che il telefono squilla: è mia madre, la quale mi confessa, con una punta di vergogna, come non riesca ad appassionarsi a “La vita agra”, pur ripromettendosi di metterci più impegno.


Chiudo la chiamata, torco le gambe alla ricerca della posizione esatta affinché il plaid copra i piedi, riapro il libro: Bernardo scrive “anche in me è domenica…”, infischiandosene del mio sonnacchioso martedì sera.

Sollevo lo sguardo e resto incantata da questa visione...


Suona di nuovo il cellulare, stavolta è un messaggio: Giorgio mi chiede se so effettivamente cucinare i biscotti, dal momento che sto qui a offrirveli.
No, ma ho un fornitore oscuro che ci mette le gocce di fondente e mai l’uva passa.

Le coinquiline spengono la tv e si dirigono verso le rispettive stanze, una mi vede col computer e chiede di poter scrivere qualcosa anche lei: le prometto di pubblicare anche quello che ha scritto, ma in realtà non lo faccio.

L’ingresso ora è silenzioso: il figlio dei vicini ha smesso di suonare la chitarra, il portone fa rumore a causa del vento, l’orologio della cucina ticchetta sinistro, Bernardo non parla (reminiscenze di altri Bernardi muti).

Se domani mi sveglierò con il silenzio ovattato della neve tutto avrà più senso, in caso contrario Renzi ha accumulato ventordici tonnellate di sale per niente.
  

24 commenti:

  1. Post davvero divertente :) Comunque anche io metto i piedi ben ben sotto al plaid, altrimenti ho freddo solo lì!

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    1. Sì ma per me l'operazione è molto complicata perchè il divano è minuscolo, devo letteralmente accartocciarmi e ciò mi porta a riflettere sulle difficoltà dell'esistenza!

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  2. Bernarduccio caro!*-* (come minimo adesso verrà fuori che il libro ti sta facendo schifo XD)
    E comunque povero Ben Stiller,cos'è questa discriminazione?Sei solo invidiosa perchè non hai superato il concorso per guardiani notturni!u.u

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    1. Il libro mi piace, ma è parecchio cupo, forse in un altro momento lo avrei apprezzato di più. C'è un tempo da thriller adesso!

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    2. Cupo è un eufemismo,a volte tocca apici da depressione pesante -.- ,ma io gli voglio tanto bene comunque *-*

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    3. Ecco, se non mi riesce di prenderlo seriamente inizierò a prenderlo per il culo! Povero Bernardo, non se lo merita, lui soffre e io sghignazzo.

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  3. Non male come idea di rubrica, mi piace! E poi, sei fantastica come sempre quando racconti di te!

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    1. Grazie, troppo buona! E' stato entusiasmante anche scriverla in effetti xD

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  4. Massimo rispetto per il tuo fornitore di biscotti che non è un troll.

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  5. i'Renzi ci può sempre fare una gigantesca spigola al sale...

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    1. Ecco, inizierei anche ad inoltrargli la proposta vista la situazione!

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  6. Meno male che il divano non è quello, sembra scomodissimo e in una posizione filo moderna che lo farà marcire.
    Le tue coinquiline hanno ucciso Ben Stiller, l'hanno fatto a pezzi e poi messo in quella busta. E hanno anche festeggiato sul suo corpo martoriato con la pizza!
    Ti sei concentrata sul titolo "Le mirabolanti avventure di Marzia sul divano"??? :D

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    1. Ah no, il mio è un po' sgangherato e di seconda mano, ma molto comodo! Questa versione sul perchè dela busta mi piace molto.

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    2. Le avventure continuano? I piedi come stanno?

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  7. il silenzio della neve è talmente innaturale...è una cosa bellissima, non la puoi sentire tutti i giorni, per ovvie ragioni, e quando copre tutto: i rumori, i frastuoni,le persone,le macchine...i problemi tutto, viene zittito e tutto quello che vedi fuori dalla finestra si può tradurre in un sssssshhhh....

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    1. Tutte cose che quest'anno non ho avuto il piacere di provare, solo ghiaccio e un freddo porco (scusa, ti ho ucciso la poesia xD)

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  8. io voglio che diventi una rubrica fissa, quasi fissa dai.
    E anche l'inenarrabile dev'essere raccontato!!

    p.s: i love plaid (and pile)!!

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