7 febbraio 2012

Il post broccolo del martedì sera

C’è un senso di angoscia nell’aria, amplificato da vari fattori: il gelo, il vento che sferza la città da giorni e fa cigolare gli infissi, il silenzio in casa e un suono strano e prolungato che proviene dalla strada.
Non saprei descrivervelo, ma scommetto che l’ultimo mammuth sulla Terra ha emesso un verso molto simile prima di tirare le cuoia.

Per combattere l’angoscia parlerò di un argomento frivolo che poi tanto frivolo non è.
Ha un senso questa frase? Qualcuno dice che dovrebbe averne?


Ad ogni modo, l’ispirazione me l’ha data Berry, quella gran testa di gatto, che nel suo ultimo post ha descritto un po’ di provoleggiamenti andati a finir male.

Ora, il provoleggiare non è una scienza esatta, nessuno si aspetta che seguiate delle regole, però che diamine, ragazzi miei, mettetecelo un po’ di impegno!

(Sto scrivendo questa cosa dal divano, ma non rientra nella rubrica del divano perché riguarda cose che esulano da ciò che accade sul divano. Almeno, non credo che qualcuno verrà a provarci mentre sono qui sul divano, o sì?)

Impegno, dicevamo, e inventiva. Vogliamo fare qualche esempio?  Vogliamo.
Se siete in libreria potete chiedere alla lei di turno qualche consiglio su cosa leggere, se ha in mano un libro che avete già letto provare a buttare lì un commento. In un negozio di dischi idem con patate: a tutti piace discutere dei propri gusti, perché tutti siamo degli egocentrici del cazzo, quindi dimostrarvi interessati vi renderà ipso facto interessanti.
Nei locali è da un lato più semplice, perché soltanto un’idiota si imbelletta e tira a lucido col solo scopo di mandare a quel paese qualunque disgraziato si avvicini, ma dall’altro è più difficoltoso trovare un argomento con cui approcciare una sconosciuta.
Il mio consiglio è: non trovatelo, presentatevi e basta,  e senza fare ammiccamenti strani.

In ogni caso è da tenere in conto che, in genere, una donna ha realizzato se le interessate o no nei primi due minuti di conversazione e dopo quelli è davvero difficile farle cambiare idea (non impossibile).

Ma poi mi chiedo, perché tutto questo dramma? Non dovrebbe essere la cosa più normale del mondo conoscere gente? È per questo che viviamo in comunità e non in ranch isolati nelle praterie, no?

Bah, per stasera ho esaurito le stronzate.

Voi che rapporto avete con la cosa? Voglio delle testimonianze! Provoleggiamenti messi in pratica e subiti, possibilmente subdoli, ridicoli e imbarazzanti: sputtaniamoci, su.

Io ora ci penso un po’ su e poi vi dico.

27 commenti:

  1. Una volta ho chiesto a una ragazza ad una festa se conosceva Pacman, e il motivo del suo nome. No, non ero io, non li faccio gli abbordaggi. Che cazzo sono io, un pirata?!
    Comunque nessuna menzione riguardo agli abbordaggi assurdi? Alla Barney Stinson? Vorrei un punto di vista femminile sugli abbordaggi assurdi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma sai che ora che ci penso ho quasi sempre ricevuto abbordaggi abbastanza convenzionali? Che noia! Sono più una che li mette in pratica gli abbordaggi assurdi. Tipo il secondo anno di liceo, mi pare, prima mi sono incazzata con uno non ricordo per cosa e subito dopo gli ho chiesto di uscire (ha pure accettato, il che rimane inspiegabile).

      Elimina
    2. Hai tutto il mio rispetto! E noto con piacere che gli orari dei commenti sono sfasati non solo sul mio blog.

      Elimina
    3. Notavo anch'io e incolpo te di aver dato inizio al contagio!

      Elimina
    4. Io ho tolto il fucking orologio per ovviare il problema.

      Elimina
  2. Mi fomento. Adoro questo tema.

    Situazione in biblioteca: "sguardarsi" per tutto il tempo invece di pensare ai paragrafi che mancano per finire un dannato capitolo. Uno si guarda, si cerca, si occhieggia, si comprende... E non fa nulla. Cosa ci vuole a farsi avanti? Come si dice, uno sguardo vale più di mille parole.
    Scusa, cosa studi? già un inizio no?

    Bene...

    Situazione in autobus: ti trovi davanti un qualsiasi qualcuno, un sorriso a fine corsa e via. Dico, è questo il tuo massimo? Mostrare i tuoi 38 denti?

    Ok...

    Situazione in giro, all'esselunga, nella Feltrinelli.
    All'università, cazzo, all'università.
    Tutti stranamente hanno trovato, appena partiti per l'università, l'amore, tutti tranne me.
    Sarò sfigata io che studio psicologia e quindi non riesco a sintonizzarmi con gli altri barboni (causa aspetto fisico) della mia facoltà?

    Un'altra classica situazione. Luogo di lavoro. Capita di andare a fare qualche commissione in una calda mattina di settembre... Che so, banca, posta, comune, provincia, senato (magari anche no), stazione dei carabinieri.... E toh, guarda un po' chi ti trovi davanti?
    Un essere in tutta la sua bellezza.
    Basta uno sguardo e scatta qualcosa. Magari inizi a sentire questo qua, a vederlo anche, a conoscerlo. Arriva il momento, inevitabile, del distacco.

    Conclusione? Voi che pensate? Quale può essere?

    Una cosa è certa.

    NON SONO LA CENERENTOLA DELLA SITUAZIONE.

    E ho detto tutto.

    (Libero sfogo di una ventesse in preda agli esami, di psicologia natualmente)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il commento più lungo di sempre, mi piace vedere questa partecipazione xD
      Comunque sì, sei sfigata, sono sfigata, siamo sfigate! E' inutile continuare a combattere contro questa cosa.

      Elimina
  3. Ti rispondo solo con una frase, che dovrebbe evocare uno scenario da noi vissuto relativamente di recente: "MA HAI PROBLEMI IN FAMIGLIA?"
    E ho detto tutto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco sì, stavo pensando a qualche esempio di abbordaggio assurdo, come ho fatto a dimenticarmi di quelli lì?!
      Per spiegare a chi leggesse, è la risposta che ho dato a un tizio che elemosinava abbracci in discoteca.

      Elimina
  4. per evitare figure di merda con conversazioni che durano più o meno tre secondi netti o risposte scocciate che feriscono nell'animo, sono sempre stato un fermo sostenitore della testi che prima di correre a presentarsi è sempre meglio intraprendere una pre-conversazione di sguardi (tenendo presente che la prima risposta allo sguardo insistente potrebbe ancora rientrare nell'ambito del "che cazzo se guarda questo"..mentre una giusta interpretazione, uno scambio ripetuto e un sorriso abbozzato sono la conferma che è possibile gettarsi nella presentazione verbale). A quel punto tutto si svolgerà secondo sceneggiatura già scritta e prevista...molto meno rischioso!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco gli sguardi, come dimenticare gli sguardi! Hai perfettamente ragione

      Elimina
  5. io vivo in un ranch isolato nella prateria

    RispondiElimina
  6. Adesso vivo tipo stealthisnick, che per questo ammiro, solo che io sono in una casa diroccata nella steppa.
    Prima invece agivo, o meglio, preferivo essere predato.
    Qualche esempio:
    "ma perché parli tre dialetti diversi?".
    "Mamma quanti capelli!!".
    Ma l'episodio che fa ancora schiattare dal ridere i miei (ex) amici è quello di una mamma e di una figlia che mi hanno invitato a casa a mangiare solo perché avevo ceduto il posto ad un evento cittadino! E la figlia era anche un bel tipo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E ci sei andato? Ma sul serio, perchè parli tre dialetti diversi?

      Elimina
    2. Ahah, non ci sono andato, mi sono spaventato! Poi ho immaginato cose del tipo che volessero mangiare me o che mi rinchiundessero in una cella per farmi sposarmi sposare la tizia.
      Non parlo tre dialetti diversi, era una sua impressione o una scusa! :D

      Elimina
  7. come dicevo su tuitter, uno dei miei arrembagg..ehm abbordaggi è stato sfiancante: la tipa caruccia che mi piaceva da un sacco abitava poco distante da me,alla fine mi son fatto coraggio e l'ho praticamente inseguita mentre tornava a casa,ora,non so se corresse su per le montagne o era una ex campionessa olimpionica di corsa,fatto sta che per rincorrerla stavo svenendo O_O
    e poi...il resto nella prossima puntata!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pretendo di conoscere il finale!
      Anch'io ho fatto figure tapine in passato, comunque: ero ad una festa e un tipo si avvicina per chiacchierare, allora inizio ad atteggiarmi un po' da figa, ma mentre mi chiedeva il numero ho sbattuto la testa contro una mensola. Già.

      Elimina
  8. io non riesco a provoloneggiare, come ho detto anche nel blog di Berry.
    Una volta ho subìto un provoleggiamento andato a buon fine sì, per il resto gatto di marmo forever...
    Non è da me, e poi se vogliamo le pari opportunità è giusto che anche le donne provoleggino, mica sempre noi!!;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah sono d'accordo! Peccato che negli ultimi tempi più che parità si sia realizzata una completa inversione dei ruoli xD
      Maledetti gatti di marmo <.<

      Elimina
  9. Viva la sociologia! (ancheno)
    Io vorrei partire dalla domanda: non dovrebbe essere facile?
    Beh, non sempre, e non per tutti. Credo si possa stilare una formula matematica riguardo la facilità di riuscita di un tentativo di "tacchinaggio". Se siete interessati, leggete alla fine del post, sennò ignoratela pure.

    In ogni caso, non ho un provoleggiamento standard. Non seguo un paradigma, mi adatto molto di più alla situazione, anche se difficilmente mi ci applico. Sono un timidone, lo ammetto! Tuttavia, se una ragazza mi colpisce, tiro fuori l'artiglieria (non pensate a male!).
    Tendenzialmente però preferisco far sfoggio delle mie qualità, della mia personalità e dei miei interessi.

    Provoleggiamenti subiti? Alcuni tediosi. Una ragazza continua a girarmi intorno nonostante i miei vari rifiuti, prima gentili, poi più decisi. Spero si arrenda prima o poi.
    Altri epici. Tipo quella ragazza che, con mio sommo gaudio, minacciò di stuprarmi. Il resto è storia


    Ah, ecco la formula!

    Potrebbe essere qualcosa come %R= ((S+F)/(ß+µ))*100 , dove S è la Sicurezza personale(o carisma) e F è la variabile "favorevole" (una variabile che andrebbe definita a sua volta dall'ambiente, dalla coerenza e dall'attinenza della situazione), il tutto fratto la bellezza della donna più l'inverso della voglia di essere corteggiata(che potremmo chiamare µ=stronzaggine).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si arrenderà, si arrenderà: a volte siamo un po' ottuse, ma alla fine la capiamo l'antifona.
      La minaccia di stupro mi interessa, cioè, è un modo di porsi generalmente accettato nelle società civili? Posso sfoggiarlo con la mia prossima fiamma?

      Elimina
    2. Non sono disposto a parlare della minaccia di stupro in pubblico! :P

      Elimina
  10. E fu così che Marzia cedette all'ultimo provoleggiamento e mollò baracca e burattini per vivere con lui nella giungla.

    RispondiElimina