28 giugno 2011

Il giusto processo

Volevate i biscotti? Ve ne concedo 200 grammi all’incirca.

Il processo di rimozione, gran brutta storia! 

Non sentirsi più, non nominarlo, distruggere ogni traccia, scovare ogni suo difetto e amplificarlo, non buttarsi per nessuna ragione nelle braccia del primo che ci prova solo per farlo ingelosire (tanto non  si ingelosisce, al massimo rosica un po’ per la prontezza di riflessi, sai che soddisfazione).

Il “chiodo schiaccia chiodo” non mi ha mai convinto, o meglio, dovrebbe trattarsi di un gran bel chiodo, ma quante possibilità ci sono di trovarne uno così in fretta?

Ma poi quand’è che finisce questo strazio? In Sex and the city dicevano “la metà del tempo che ci sei stata insieme”, ma non mi fido più di tanto della fonte.

Certo è che un bel giorno ti alzi ed è finita: il sole splende, gli uccellini cinguettano e il macigno è scomparso, come quando digerisci una cena particolarmente pesante insomma (un tocco di Stilnovismo).

Ci sono centinaia di persone carine e interessanti che potresti conoscere, posti da visitare, interessi da coltivare, senza l’aria pesante da melodramma, quasi ridicola, che accompagna la fine di ogni storia.

Era una combinazione sbagliata: si procede per tentativi, si sopravvive.

E poi si va in montagna e ci si diverte parecchio! 
Tecnicamente questo doveva esser un post sulla mia permanenza in Trentino, non un polpettone di ovvietà: chiedo venia, rimedierò al più presto e magari scriverò altre cose meravigliose! O magari no.

2 commenti:

  1. problema è quando un bel giorno ti alzi e il sole cinguetta e gli uccellini splendono...

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  2. Sì, beh, è capitato a un amico di un amico di mio cugggino. Ha preferito riaddormentarsi.

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