21 gennaio 2012

Un post country contro il panico

“Studi? Non ti disturbo, devo solo farmi una tisana”
“No no, tranquilla. Wow…”
“Cosa?”
“Questo evidenziatore ha proprio un bel colore, è salmone no?”

E fu così che decisi di prendermi una pausa.

Le vacanze in Calabria non sono arrivate al capitolo secondo, mi dispiace. Sono tornata nella terra del “boia deh”: ma chi l’avrebbe mai immaginato che la gente dicesse davvero “boia deh”? L’ho sentito per la prima volta da un anziano su un autobus, credo di essere restata un po’ di minuti  a fissarlo.

Non sembra un po’ troppo un’espressione da cine panettone? Del tipo “lui deve fare il toscano, leviamogli le c e facciamogli dire boia deh a caso”.
Beh, evidentemente no.

Ho anche ricominciato i turni da metalmeccanico in biblioteca, la meravigliosa biblioteca! Con quel suo soffitto altissimo, le pareti coperte di libri, i lunghi tavoli e il silenzio tombale rotto solo dalla tosse degli studenti affetti da tubercolosi.

Sempre la stessa gente da dicembre, ormai tutti mezzi gobbi e completamente fuori di testa.
Come il ragazzo che si siede sempre al tavolo vicino alla porta ed esce a intervalli regolari di dieci minuti: non ho idea del perché esca così spesso, l’ipotesi incontinenza non regge perché il bagno è in un’altra direzione. Un giorno lo seguirò, oppure glielo chiederò, tanto ormai siamo seduti l’uno di fronte all’altra da una vita, sarebbe anche giusto ci fosse un po’ di confidenza!

Studio in quella biblioteca per due fondamentali ragioni: la prima è che non c’è il bar ed è una cosa molto importante, perché con la scusa della pausa è un attimo e ti ritrovi ad aver preso tredici caffè in due ore, la seconda è il generale clima di solidarietà: idealmente ci facciamo “pat pat” a vicenda, occhieggiando l’uno i libroni dell’altro.

In ogni caso e comunque vadano questi esami, il quindici febbraio dovrei aver finito, il che vuol dire che avrò due settimane libere prima dell’inizio delle lezioni: come mi consigliate di usarle? Siate il più assurdi possibile!

Con pace, amore e gioia infinita. 





                                                                                   





25 commenti:

  1. ho un'ipotesi sul tizio che esce ogni 10 minuti: è ossessivo compulsivo e si deve lavare sempre le mani.
    fonti: è quello che (immagino) fa il mio coinquilino.
    riguardo alle due settimane, io non ho queste fortune, quindi non saprei... al tuo posto farei l'intervento agli occhi che tanto mi aspetta

    RispondiElimina
  2. La ragazza della tisana21 gennaio 2012 alle ore 18:55

    Let's have fun, babe!
    Su con la vita, siamo ventenni, piene di energie (magari non proprio piene), abbiamo una vita splendida davanti (tralasciando la disoccupazione), basta essere cosi ansiosi! C'è bisogno di sconvolgimento, novità, aria fresca!


    Tentativo di autoconvincimento contro lo stress pre-durante-post esame.

    RispondiElimina
  3. Un intervento agli occhi? Quando dico di essere assurdi e la gente mi prende sul serio mi sento realizzata xD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. oooooo ma io ne ho davvero bisogno, un po' di rispetto per i non vedenti!

      Elimina
  4. Ragazza della tisana, grazie per la performance da cheerleader!

    RispondiElimina
  5. se avessi due settimane da utilizzare cosi, e i soldi ovviamente, io me ne andrei in giro per l'Italia,sono stato solo una volta a Firenze,e mi è piaciuta un sacco,e poi a Lucca,là ho imparato a dire "oh durooh!!" non so se si dice da te,in ogni caso mi piacerebbe tornarci.
    Nel tuo caso potresti darti alla costruzione di modellini di edifici famosi usando gli stuzzicadenti...che vanno a fuoco ._.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Uh, mica me ne ero accorta che adesso posso rispondere così! Sono sveglia.
      Ecco, anch'io se avessi soldi farei qualcosa del genere, ma non avendoli la proposta degli stuzzicadenti mi sembra l'ideale!
      "Oh duro!" non l'ho mai sentito, ma non sono neanche mai andata a Lucca... Devo rimendiare! Andrò a costruire modellini a Lucca.

      Elimina
  6. Ah, come ti capisco!
    Io finisco il 17 (se non mi suicido prima), e ho anche io due settimane libere. L'idea sarebbe andare a Berlino. Se vuoi unirti, sei benvenuta.
    In ogni caso, tieni duro! ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma magari! Beato te, sono pazzamente innamorata di quella città (e dei suoi bagni chimici, ne ho anche parlato)! Se conoscessi un minimo di tedesco ci andrei pure a vivere

      Elimina
  7. Il tipo invece sta chiaramente tentando un approccio misterocurioso con te!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma non credo, è molto sulle sue, sarebbe l'approccio più assurdo del mondo xD

      Elimina
  8. Non sei mai stata a Lucca???? Argh! Direi che un giro sulle mura non te lo toglie nessuno nelle due settimane libere.
    Mi pare strano non sapere che fare nel periodo post-esami perchè io sono famosa per stilare una lista infinita delle cose da fare dopo gli esami :P Tra le più inutili spesso, come "Finire il pokedex".
    Pat pat per gli esami

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tra i vari impegni sto cercando di vedere tutta la Toscana, giuro che ci vado! Beh anch'io in realtà stilo liste di quel tipo, ma finisco per fare le cose già durante gli esami! Non sono una persona seria, proprio no.

      Elimina
  9. più assurdo possibile...mmm...mmm...mmm.... non riesco. Due settimane di cazzeggio totale? Del tipo dormire 10 ore al giorno senza piani per la giornata, andando proprio alla cazzo?
    Sarà che io lavoro e appena ho del tempo adoro cazzeggiare;)

    p.s: ah no ce l'ho! Pochi giorni fa è partita la stagione della pesca al salmone in Scozia!! Vaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il cazzeggio sarà di sicuro il risultato finale, ma prima voglio illudermi di fare qualcosa di significativo!
      Buona la proposto ma non avrei cuore di uccidere i salmoni... Potrei andare a fare azioni di disturbo, come in Giappone contro le baleniere! Passerò col pedalò impedendo la pesca dei salmoni.

      Elimina
  10. la biblioteca: quanti ricordi... non vorrai crederlo, ma sai che arriverai ad un punto della tua vita in cui rimpiangerai le giornate passate lì dentro? Baci!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ne sono convinta! E' un posto che mi piace molto in realtà.
      Ah, benvenuta!

      Elimina
  11. Con un titolo così, non potevo che diventare sostenitore di questo blog!

    Tra l'altro, il titolo del post è un rimando ai Baustelle, quindi ancora meglio.

    Tra l'altro, parlo di una scena ambientata in biblioteca anche nel mio ultimo post. Frequento molto questi postacci, anche per i motivi che hai detto tu :)

    Tra l'altro, studi a Pisa? Firenze? Siena?

    Tra l'altro, non ti fidare dell'accento toscano dei film di Pieraccioni, è molto meno simpatico di quello vero!

    Tra l'altro, ho detto troppi tra l'altro. Ciao!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tra l'altro, dovrei anche smetterla di inserire rimandi ai Baustelle in ogni post!
      Studio a Firenze, sto saggiando accenti toscani di ogni genere!
      Ah, il tuo blog è puro genio.

      Elimina
  12. Uh, che bel posto (questo blog)!
    Anche la biblioteca, dire, soprattutto per i soffitti alti, mi danno idea di mente che corre all'infinito! Vi fate "pat pat" però non con il tizio; lui non li scruta i libroni?
    Per le due settimane ti consiglio... la biblioteca!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oh grazie, benvenuta/o!
      Ci facciamo pat pat anche con lui, sì, solo che studia molto meno di me, lo merita un po' meno u.u

      Elimina
  13. e comunque boia dé lo dicono solo a livorno...

    nei quindici giorni potresti fondare una religione il cui primo comandamento è: "vietato stare a sedere per più di dieci minuti consecutivi"
    ho l'impressione che non ti sarebbe difficile trovare il primo adepto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma io l'ho sentito sia a Firenze che ad Arezzo, è in corso una contaminazione a quanto pare!

      Elimina
    2. non è che sia proibito l'ingresso ai livornesi a Firenze
      ad Arezzo non so e in ogni caso non capisco il motivo per cui uno dovrebbe andare ad Arezzo indipendentemente dalla nazionalità

      ps. ad Arezzo dicono alò

      Elimina